Come si mangiava alla corte dei Medici? Quale legame c’era fra i piatti che abbondavano sulle tavole e la forma di governo?

Giovanni Cipriani ci guiderà alla scoperta di questo curioso tema nella conferenza dal titolo “Vini e cibi alla corte medicea”, venerdì 22 settembre alle ore 18.00 presso il MMAB.

L’appuntamento chiude il ciclo di conferenze legato alla mostra “La ceramica di Montelupo e gli Uffizi. Una galleria di confronti”. Cinque interventi che hanno visto responsabili di musei e studiosi affrontare tutte le tematiche protagoniste dell’esposizione.

L’incontro sarà dedicato ai vistosi mutamenti intercorsi nell’alimentazione alla corte medicea con il trascorrere del tempo. Nel Quattrocento, infatti, si utilizzavano essenzialmente carni arrostite, con totale assenza di verdure, ritenute un cibo volgare degno solo dei poveri. La carne era costituita da cacciagione, con la conseguenza di favorire l’aumento dell’acido urico e l’insorgere della gotta, malattia ben presente all’interno della famiglia Medici. Nella seconda metà del Cinquecento, invece, grazie a Francesco dei Medici, le verdure iniziano ad essere consumate, al pari del formaggio, con un maggiore equilibrio dietetico. Con il Seicento, si affermano bevande come la cioccolata, preparata nella spezieria di Boboli seguendo una ricetta segreta che le conferiva un particolare sapore di gelsomino. Cominciano a diffondersi anche il the ed il caffè, condannati, però, da Francesco Redi che considera solo i vini toscani l’unico nettare prelibato.

Giovanni Cipriani, professore associato di Storia Moderna e di Storia della Toscana nell’Età Moderna all’Università degli Studi di Firenze, nei suoi studi ha dedicato particolare attenzione alla relazione esistente tra alimentazione e stato di salute fra il tardo Rinascimento e il XIX secolo in Italia.

«Il cibo è sempre stato strettamente legato alla cultura di un’epoca, alle credenze e anche allo stato di salute della popolazione. L’ultima delle conferenze collegate alla mostra “La ceramica di Montelupo e gli Uffizi. Una galleria di confronti” si preannuncia curiosa e interessante anche grazie alla presenza del professor Cipriani», afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani.