Recupero villa dell’Ambrogiana: le risorse sono stanziate, manca una firma per far partire i lavori.

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Per procedere all’avvio dei lavori occorre che Regione Toscana e Ministero firmino l’accordo di valorizzazione. Il progetto di recupero potrebbe concludersi entro il 2028 se la firma avvenisse entro l’estate

Data:

09 Maggio 2025

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Dietro le alte mura che circondano il compendio dell’Ambrogiana, qualcosa in questi mesi si è mosso. La Soprintendenza ha lavorato per arrivare a un livello progettuale avanzato, tanto che l’architetto Gabriele Nannetti, responsabile di progetto, ha affermato:

«Un’informazione che ritengo utile condividere riguarda i tempi. Se riusciremo a sottoscrivere l’accordo entro l’estate, possiamo ipotizzare il completamento dei lavori, per un valore complessivo di 26 milioni di euro, entro il 2028. Una volta che il progetto esecutivo sarà approvato, stimiamo circa tre anni per la realizzazione.»

Valutazione pienamente condivisa anche dal Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, per il quale è essenziale arrivare alla firma dell’Accordo di Valorizzazione della Villa e alla successiva creazione di una Fondazione.

«Ci troviamo oggi nelle condizioni ideali per avviare un lavoro importante e concreto – ha dichiarato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – seguendo un cronoprogramma ben impostato, che ci permetterà di trasformare profondamente questo luogo. L’ex manicomio giudiziario e il carcere di massima sicurezza che qui sorgevano lasceranno spazio a un’area totalmente aperta, pensata per finalità museali e per la fruizione pubblica, con un parco accessibile e spazi destinati all’incontro e alla cultura.
Sappiamo bene che per un’operazione di questa portata servono risorse. La Regione Toscana ha stanziato 12 milioni di euro nel bilancio 2024, con un impegno finanziario programmato già a partire dal 2023, che riguarda il piano pluriennale degli investimenti. Questo contributo si inserisce in un finanziamento complessivo di 26 milioni di euro, comprendente anche il sostegno del Ministero e della Soprintendenza. Vorrei  che questi fondi fossero utilizzati nel più breve tempo possibile.»

La dott.ssa Giorgia Muratori, in rappresentanza del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura, ha ribadito la volontà di valorizzare la villa dell’Ambrogiana, volontà che si concretizza nelle bozze già elaborate di un accordo fra istituzioni per dare avvio alle procedure di gara.

L’architetto Nannetti ha illustrato lo stato dell’arte per quanto concerne la progettazione:

«Il Documento di Indirizzo alla Progettazione già redatto prevede un’articolazione in tre lotti funzionali, che permetteranno di procedere per fasi distinte. Il primo lotto riguarda la Villa, per la quale abbiamo già un progetto pronto; il secondo comprende la sistemazione degli spazi esterni, inclusa la prima e la seconda sezione e il vecchio cimitero storico; infine, il terzo lotto è relativo alle scuderie e a un edificio meno noto ma di straordinario valore storico. Si tratta – ha concluso Nannetti – del fabbricato più antico dell’intero complesso, un tempo destinato alla costruzione di barchini. Lì sorgeva un piccolo arsenale nautico, al quale si appoggiarono i Medici nel concepire questa villa, che si distingue dalle altre proprio per la presenza, fin dall’inizio, di quattro torri: due originarie e altre due aggiunte nel corso del Seicento.»

Per Montelupo è centrale riuscire ad avviare il progetto e a dare corso a quanto già ipotizzato in precedenza.

«Oggi ci troviamo davanti a un progetto complesso ma straordinariamente importante, probabilmente il più significativo per Montelupo Fiorentino – sottolinea il sindaco Simone Londi. – Un progetto che coinvolge molti attori istituzionali: la Soprintendenza, la Regione Toscana, il Ministero della Cultura e, naturalmente, il Comune. Coordinare e far dialogare tutte queste realtà non è semplice, ma è indispensabile per portare avanti un’iniziativa così ambiziosa. Parliamo di un percorso lungo che ha attraversato diversi governi e amministrazioni, ma che ha sempre trovato un ampio consenso politico. Tutti, al di là delle appartenenze, hanno condiviso l’obiettivo di restituire alla comunità un bene di valore storico, culturale e identitario come la Villa dell’Ambrogiana. Da un lato, c’è la volontà di recuperare e rendere fruibile questo straordinario complesso architettonico; dall’altro, quella di valorizzarlo attraverso un progetto avviato già da qualche anno, sostenuto da un importante impegno finanziario: 12 milioni di euro dalla Regione Toscana, 12 milioni dal Ministero e ulteriori 2 milioni dalla Soprintendenza.
È un progetto che presuppone una forte comunanza di intenti e la convergenza di tutti, per questo ringrazio per il loro lavoro il cosigliere Federico Pavese, presidente della Commissione Villa Medicea e Samuele Lastrucci, consigliere speciale per la Villa Medicea; oltre a chi prima di me a lavorato per arrivare qui oggi, in particolare il mio precedessore, Paolo Masetti».

Ultimo aggiornamento: 09/05/2025, 17:58

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