Due donne che in modo diverso hanno avuto un ruolo significativo nella storia, e hanno saputo fare la differenza.
La toponomastica, come segno, come memoria, come traccia di valori. Negli ultimi anni l’amministrazione comunale ha scelto questa strada per l’intitolazione di luoghi: scegliendo figure che con la loro vita siano di esempio.
Dopo l’intitolazione a piazza Nilde Iotti e Tina Anselimi, lo scorso anno, arriva l’omaggio ad altre due figure femminili che, con il loro impegno civile, educativo e sociale, hanno lasciato un segno profondo nella storia del nostro Paese e nei valori condivisi dalla nostra comunità.
La giunta comunale ha deliberato l’intitolazione di due spazi pubblici a Camilla Restellini Bassanesi e Maria Montessori.
Con lo stesso obiettivo a breve la giunta comunale individuerà un luogo da intitolare a Emanuela Loi, agente della scorsa di Paolo Borsellino, morta nell’attentato del 19 luglio 1992; dando così seguito alla mozione proposta dal consigliere Federico Pavese e approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale.
Il piazzale antistante il cimitero dell’Ambrogiana sarà dedicato a Camilla Restellini Bassanesi, attivista socialista e pacifista, protagonista della lotta per i diritti civili e simbolo degli abusi sulle donne nei manicomi. Nata a Milano nel 1910, Camilla fu educata alla militanza politica dalla madre, Pierina Jachia, in esilio in Svizzera. Nel 1933 incontrò Giovanni Bassanesi, pilota antifascista divenuto famoso per il volantinaggio contro il regime effettuato da un piccolo aereo su Milano l’11 luglio del 1930, con cui si sposò, fece dei figli, e condivise battaglie civili in Italia, Francia e Spagna, mantenendo sempre un impegno etico e non violento. Arrestata più volte per la sua attività di dissenso, le furono tolti i figli e internata nell’istituto psichiatrico di Aversa dove continuò a denunciare le condizioni disumane dei manicomi. Nel 1947 Giovanni, “l’uomo che sfidò Mussolini dal cielo”, fu rinchiuso nel manicomio di Montelupo, dove morì nel dicembre. E’ documentata e raccontata la straziante visita di Camilla alla sepoltura del marito al cimitero dell’Ambrogiana nel febbraio 1949, da cui la scelta del luogo per l’intitolazione. Riuscì poi a ottenere la grazia e, pur tra grandi difficoltà, continuò la sua attività lavorativa e civile fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1993. Il nuovo toponimo riporterà anche la dicitura “socialista e pacifista – in memoria di dissenso e libertà femminili soffocate nei manicomi criminali”, a sottolineare l’eredità etica e storica del suo percorso.
Il giardino pubblico adiacente alla scuola dell’infanzia “Gianni Rodari”, tra via Benvenuto Cellini e il percorso pedociclabile della SP12, sarà invece intitolato a Maria Montessori, una delle più importanti pedagogiste italiane. Nata a Chiaravalle nel 1870, fu la prima donna a laurearsi in Medicina in Italia, nel 1896. Il suo approccio rivoluzionario all’educazione pose al centro il bambino, la sua libertà e il suo sviluppo spontaneo, dando vita a un metodo – il Metodo Montessori – oggi diffuso in tutto il mondo. Nel 1907 fondò la prima “Casa dei Bambini” e pubblicò opere che hanno influenzato profondamente la pedagogia moderna. Il suo pensiero univa rigore scientifico e tensione etica, con l’obiettivo di formare esseri umani capaci di costruire una società più giusta e pacifica. Partecipò attivamente ai lavori dell’UNESCO e fondò un centro di studi pedagogici presso l’Università per stranieri di Perugia. Morì in Olanda nel 1952. Il giardino sarà identificato con la dicitura “Giardino Maria Montessori – innovatrice dell’insegnamento”.
«Attraverso queste due intitolazioni, l’Amministrazione Comunale prosegue con convinzione nel percorso di valorizzazione della memoria storica, del colpevole uso dei manicomi per spegnere il dissenso e la libertà delle donne, oltre alla promozione di modelli femminili che hanno contribuito, in contesti diversi, alla costruzione di una società più giusta, equa e consapevole. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno del Comune di Montelupo Fiorentino per una toponomastica attenta all’equilibrio di genere e alla trasmissione di valori democratici, civili e culturali alle nuove generazioni», affermano all’unisono gli assessori Stefania Fontanelli e Lorenzo Nesi.
Le due delibere saranno trasmesse alla Prefettura per la necessaria autorizzazione, come previsto dalla normativa.