Descrizione
Consegnati i lavori alla ditta che si è aggiudicata l’appalto e firmato il contratto per il passaggio di proprietà delle aree dell’invaso dalla attuale proprietà al Comune di Montelupo Fiorentino.
Entro poche settimane finalmente partirà l’intervento di sistemazione del lago di Sammontana, dopo tante vicende che hanno caratterizzato questa suggestiva area che ha rischiato di sparire per sempre.
Il puzzle complesso che ha portato all’avvio della progettazione vede coinvolto il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile con un finanziamento di 2 milioni di euro, l’Amministrazione Comunale, la proprietà e la Regione Toscana, che oltre ad aver finanziato con circa 500.000 euro l’intervento di sistemazione del rio di Sammontana, si è resa disponibile insieme al Consorzio di Bonifica, ad approfondire il tema della gestione e manutenzione dell’invaso.
I costi di progettazione dell’intera opera sono a carico dei precedenti proprietari del lago, che hanno ceduto gratuitamente al Comune anche le aree su cui esso insiste.
A frenare ulteriormente l’inizio dei lavori anche un ricorso al Tar da parte di una delle ditte che avevano partecipato alla gara di appalto, su cui il Comune ha resistito in giudizio e alla quale il TAR ha negato la sospensiva.
Nei giorni scorsi, dunque sono stati consegnati i lavori alla ditta ed è stato firmato il contratto per la cessione delle aree con i proprietari.
Intanto in maniera propedeutica, in accordo con la Regione Toscana, si era provveduto a svuotare il lago, trasportando in altra sede i pesci presenti.
L’appalto riguarda due diversi lotti.
Il primo progetto prevede interventi per lo sbassamento della diga sotto i 15 metri dal piede, declassandola quindi da diga di interesse nazionale a regionale, per l’adeguamento dello scarico di fondo dell’invaso e per la realizzazione di un sistema che faccia defluire in modo misurato le acque del lago nel rio di Sammontana in caso di piogge molto abbondanti.
L’altro progetto riguarda proprio il rio di Sammontana, mutando la portata del lago è necessario che venga anche adeguata la capacità del corso d’acqua di portare le piene a valle della diga, ove attraversa la via Maremmana, corre fra la zone industriali di Castelluccio e delle Pratella, supera la Fipili e la ferrovia, riceve le acque del rio di Citerna/dei Bottini, gettandosi poi nel fosso maestro di Cortenuova che disegna la circonferenza esterna del meandro d’Arnovecchio.
L’opera prevede la realizzazione di una cassa di espansione lungo il tratto del Rio che va dalla via Maremmana al rilevato stradale della FIPILI in sinistra idraulica.
Il cronoprogramma dei lavori prevede di intervenire in logica di sicurezza prima sul reticolo a valle e successivamente sulla diga.