Descrizione
L’autrice presenta il libro “Altro nulla da segnalare”, Premio Calvino 2021 e Premio Campiello Opera Prima 2022
Futura. Scrittori in rete è la prima rassegna letteraria delle Biblioteche della rete REA.NET. Iniziata a ottobre, la rassegna presenta autori e artisti di fama nazionale e internazionale per raccontare la contemporaneità in modo interdisciplinare, attraverso nuove proposte e novità editoriali.
L’appuntamento a Montelupo Fiorentino ha luogo al MMAB (Piazza Vittorio Veneto, 11), venerdì 4 novembre alle ore 18:30.
Francesca Valente, in dialogo con Stefano Miniati, presenterà il suo libro “Altro nulla da segnalare”, vincitore del Premio Calvino 2021 e Premio Campiello Opera prima 2022; con letture a cura di Fulvio Cauteruccio.
L’appuntamento a Montelupo Fiorentino ha luogo al MMAB (Piazza Vittorio Veneto, 11), venerdì 4 novembre alle ore 18:30.
Francesca Valente, in dialogo con Stefano Miniati, presenterà il suo libro “Altro nulla da segnalare”, vincitore del Premio Calvino 2021 e Premio Campiello Opera prima 2022; con letture a cura di Fulvio Cauteruccio.
Francesca Valente è nata nel 1974 e abita a Torino. Per molti anni è stata traduttrice dall’inglese, dal francese e dal giapponese per case editrici e studi di animazione italiani e internazionali. Dal 2014 lavora come copywriter. Suoi testi sono stati musicati dai jazzisti Francesco Aroni Vigone e Stefano Risso. Ha studiato giapponese a Ca’ Foscari e arte contemporanea all’Ucla. Ha scritto il libro per bambini Il miele. Tutti i segreti delle api (Slow Food editore 2010)
Altro nulla da segnalare (Einaudi, 2022) è un testo raro, prodigioso. Al centro le storie struggenti dei «paz»: i pazienti – o i pazzi, direbbero i più – dei servizi psichiatrici nati subito dopo la chiusura dei manicomi: uomini e donne che si ritrovarono improvvisamente liberi nel mondo, o che nel mondo non sapevano più come abitare. Le storie a cui dà vita Francesca Valente ruotano sempre attorno a punti luminosi: dettagli, pensieri, eventi; non mirano mai a raccontare le vite dei personaggi, cercano piuttosto il cuore pulsante della loro umanità: perché è lì, in quel frammento di memoria che li riguarda, portato alla luce ma irriducibilmente oscuro, che può essere racchiusa ogni prospettiva d’universalità.
Altro nulla da segnalare (Einaudi, 2022) è un testo raro, prodigioso. Al centro le storie struggenti dei «paz»: i pazienti – o i pazzi, direbbero i più – dei servizi psichiatrici nati subito dopo la chiusura dei manicomi: uomini e donne che si ritrovarono improvvisamente liberi nel mondo, o che nel mondo non sapevano più come abitare. Le storie a cui dà vita Francesca Valente ruotano sempre attorno a punti luminosi: dettagli, pensieri, eventi; non mirano mai a raccontare le vite dei personaggi, cercano piuttosto il cuore pulsante della loro umanità: perché è lì, in quel frammento di memoria che li riguarda, portato alla luce ma irriducibilmente oscuro, che può essere racchiusa ogni prospettiva d’universalità.
Parlare di pazzia a Montelupo è sempre una questione delicata: non si cancella infatti in pochi anni la memoria di un manicomio criminale che ha avuto sede nel cuore antico e storico di questo piccolo comune per ben 130 anni. Ci sono mura che racchiudono ancora la gran mole di passato, chiudendo alla vista l’edificio della villa medicea dell’Ambrogiana, lasciando visibile solo il suo imponente profilo che domina il paesaggio.
Il 4 novembre avremo quindi l’occasione di riflettere su una tematica importante per Montelupo con una scrittrice che ha trasformato in romanzo un prezioso bagaglio con valore documentale e archivistico: confluiscono nel suo libro anche le trascrizioni esatte dei “rapportini” degli infermieri dell’Ospedale Mauriziano di Torino, che subito dopo la promulgazione della Legge 180, nei primi anni Ottanta, registravano i principali fatti che avvenivano nel reparto psichiatrico.
Il 4 novembre avremo quindi l’occasione di riflettere su una tematica importante per Montelupo con una scrittrice che ha trasformato in romanzo un prezioso bagaglio con valore documentale e archivistico: confluiscono nel suo libro anche le trascrizioni esatte dei “rapportini” degli infermieri dell’Ospedale Mauriziano di Torino, che subito dopo la promulgazione della Legge 180, nei primi anni Ottanta, registravano i principali fatti che avvenivano nel reparto psichiatrico.
La formula «Altro nulla da segnalare» era usata abitualmente proprio per concludere le brevi note. Preziosa anche la ricostruzione della figura dello psichiatra Luciano Sorrentino e della sua tenace azione rivoluzionaria per mettere al centro della sua attività la persona bisognosa di cure, senza limitarne la libertà se non in casi estremi.
Seguirà aperitivo presso l’Art Pokè.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.