Sabato 16 settembre sono state consegnate le copie del libro modificato in CAA dell’albo illustrato “Il Chebicchè, sembra ma non lo è”; i libri sono stati donati affinché vengano destinati a ogni sezione dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia del Comune di Montelupo Fiorentino.
“Il Chebicché” è un albo illustrato che parla di diversità e di emozioni, di reazioni e di consapevolezza, della capacità di cogliere il bello di ognuno e anche di sé stessi.
Si tratta di un progetto editoriale scritto e autoprodotto da Lucia Mostardini, la mamma di Pietro (il bambino che ha inventato la parola “Chebicché” e che ha dato origine alla storia), pubblicato nell’agosto 2022 con Federighi Editori.
Il libro è stato presentato in un evento molto partecipato al Mmab lo scorso 27 maggio con una lettura animata e interattiva ed è stato adottato per il progetto di continuità asili nido – scuole materne del comune di Montelupo Fiorentino.
Vista l’accoglienza positiva del territorio, la famiglia di Pietro e due logopediste – la dr.ssa Francesca Giani e la dr.ssa Margherita Malanchi – hanno deciso di lavorare ad una nuova edizione de “Il Chebicché” utilizzando un linguaggio in simboli attraverso l’uso della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per facilitare l’accesso del racconto e la lettura autonoma da parte di bambini e/o persone con bisogni comunicativi complessi e sensibilizzare la comunità affinché la comunicazione aumentativa possa diventare strumento di uso comune, utile per tutti i bambini.
Ne è nato un libro modificato in CAA che viene donato alle sezioni delle scuole che utilizzano l’albo illustrato per il progetto di continuità, proprio al fine di diffondere la conoscenza della Comunicazione Alternativa Aumentativa, di promuoverne l’utilizzo nelle scuole con tutti i bambini, sia neuro-tipici che neuro-diversi, al fine di sviluppare i prerequisiti del linguaggio e l’introduzione alla lettura autonoma.
Che cosa è la CAA?
La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a semplificare ed incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi, con particolare riguardo alla comprensione e produzione linguistica. Viene definita aumentativa in quanto non si limita a sostituire o a proporre nuove modalità comunicative ma intende accrescere la comunicazione naturale e le competenze del soggetto. Viene definita alternativa in quanto si avvale di ausili e della tecnologia avanzata creando opportunità di reale comunicazione e di effettivo coinvolgimento della persona. In questo caso specifico è stata mantenuta anche la versione originale in rima per offrire una doppia modalità di stimolazione promuovendo sia il canale visivo che quello uditivo-fonologico
La sinossi dell’albo illustrato
“Il Chebicché” è un racconto che tratta di EMOZIONI e di DIVERSITA’, di reazioni, di consapevolezza, della capacità di cogliere il bello di ognuno e anche in noi stessi, di volersi bene per quello che siamo. E di essere curiosi di ciò che è diverso da noi. Non è facile riconoscere e gestire le emozioni, soprattutto quando sono così forti da sopraffarci, e allo stesso tempo non è facile per nessuno accettare la diversità – sia nostra che degli altri – e comprendere la ricchezza che sta dietro ad ogni caratteristica. La diversità ci fa paura: se riguarda noi stessi ci piacerebbe essere il più possibile uguale agli altri, se riguarda gli altri si trasforma spesso in diffidenza. L’omologazione rasserena. Però a ben vedere appiattisce la realtà.
Capire e sperimentare la ricchezza e la positività delle differenze sin dall’infanzia è una pratica fondamentale, favorisce il benessere e la crescita dei bambini e permette di vedere e comprendere la bellezza di un mondo a colori, assolutamente irregolare e tutto diverso.