Descrizione
Si tratta di un intervento incluso nel più ampio progetto di recupero e sistemazione del Lago di Sammontana, di cui si parla da qualche tempo e che partirà a breve
Lago di Sammontana: la fase progettuale si conclude con l’approvazione dell’esecutivo per il riassetto del rio di Sammontana nel tratto compreso tra la diga e il rilevato ferroviario.
Ora si potrà procedere con il bando per l’affidamento dei lavori.
Il progetto complessivo si compone di due interventi distinti, uno che interessa la diga e l’altro che interessa il Rio di Sammontana ed è quest’ultimo che è stato approvato dalla Giunta nell’ultima seduta.
Mutando la portata del lago è necessario che venga anche adeguata la capacità del corso d’acqua di portare le piene a valle della diga, ove attraversa la via Maremmana, corre fra la zone industriali di Castellucci e le Pratella, supera la Fipili e la ferrovia, riceve le acque del rio di Citerna e dei Bottini, gettandosi poi nel fosso di Cortenuova che perimetra il meandro d’Arnovecchio.
L’opera prevede la realizzazione di una cassa di espansione lungo il tratto del Rio che va dalla diga fino alla FIPILI in sinistra idraulica. La delibera approva un primo stralcio che riguarda la risagomatura del rio nel tratto fino alla via Maremmana, per complessivi 500.000 euro finanziati dalla Regione Toscana, con adeguamento anche del ponte stradale.
Per questi lavori si procederà ora all’affidamento.
L’altro e più oneroso intervento riguarda l’abbassamento della diga sotto i 15 metri dal piede, affinché non sia più annoverata fra quelle di interesse nazionale, per l’adeguamento dello scarico di fondo dell’invaso e per la realizzazione di un sistema che faccia defluire in modo misurato le acque del lago nel rio di Sammontana in caso di piogge molto abbondanti.
Giunge così a compimento una vicenda complessa per recuperare un invaso storico del territorio.
Il lago artificiale è stato realizzato all’inizio degli anni sessanta a scopo irriguo dalla fattoria di Sammontana, con precisione la diga è stata eretta nel 1959 e i lavori si sono conclusi nel 1961.
Per anni questo luogo è stato un punto di riferimento per il territorio, fino a quando modifiche normative intercorse hanno richiesto alla proprietà interventi per giungere al collaudo, di cui l’opera era priva, troppo onerosi da sostenere. È così che la proprietà ha manifestato formalmente la volontà di dismettere la diga.
Comune e Regione hanno ravvisato l’interesse pubblico a mantenere operativo l’invaso, per l’essenziale funzione di laminazione delle piene del rio di Sammontana, per fini di tutela paesaggistica e ambientale, per finalità antincendio, e infine per scopi ludico ricreativi.
È così che il progetto di adeguamento e recupero dell’area è stato finanziato con due milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture con i fondi europei di “Sviluppo e Coesione”.
Un risultato importante, dunque, ma che è solo una tappa di un processo, come evidenzia Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino.
«Abbiamo raccontato la vicenda del lago di Sammontana e dell’intervento connesso al suo recupero passo dopo passo. Una storia in cui gli attori istituzionali sono tanti: Comune, proprietà. Regione e soprattutto il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile che attraverso i fondi europei di “Sviluppo e Coesione” ha reso possibile il recupero di questo luogo. Ora annunciamo l’approvazione del progetto esecutivo che rende finalmente l’opera appaltabile. Credo che sia il momento di iniziare a pensare compiutamente al dopo e a definire in modo chiaro le modalità di gestione dell’invaso quando l’intervento sarà concluso, proseguendo il fattivo confronto avviato con Regione Toscana».
Tanti saluti