Il pane e le rose: ecco i nomi dei vincitori del premio promosso dal MMAB di Montelupo

8 Settembre 2023

Ieri sera la cerimonia di premiazione

Il mondo del lavoro è stato protagonista, attraverso le sue tante sfaccettature, sociali, psicologiche e linguistiche, durante la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Il pane e le rose, che ha avuto luogo ieri, giovedì 7 settembre, presso la sede del MMAB (Montelupo Museo Archivio Biblioteca).

103 i racconti arrivati da scrittori provenienti da tutta Italia, fra questi gli 8 vincitori.

L’evento ha avuto inizio alle ore 19:30 con aperitivo e firma copie da parte della presidente di giuria Simona Baldanzi, per il suo Se tornano le rane (Edizioni Alegre, 2022). Un romanzo intenso, in cui la scrittrice si è interfacciata in prima persona con il genere della letteratura working- class.

La cerimonia è ufficialmente iniziata alle 21.00 a condurre la serata l’attrice Anna Meacci.

Otto targhe, realizzate dalle Ceramiche Bartoloni di Montelupo, per gli altrettanti finalisti, consegnate dalla Presidente di Giuria, la scrittrice Simona Baldanzi.

Un simbolo dell’artigianalità montelupina, ma anche un omaggio artistico, destinato a chi nell’arte del narrare si è distinto.

Ad aggiudicarsi il premio speciale MMAB è stato Rosario Comizzoli con Il funerale del Diavolo, consegnato da Elisa Gori, una grande lettrice, tra le più assidue frequentatrici della nostra Biblioteca e per questo inserita nella giuria, avvezza al confronto con tanti autori e stili diversi.

Il Social Incipit Contest, la sfida Instagram tra gli otto incipit, ha decretato come vincitore Fabio Banfo con il racconto “La vacca di neve“.

che ha ricevuto tre libri, selezionati dal MMAB, rivolti ad aspiranti scrittori. Il mestiere di scrivere di Carver, Tieni presente che di Chuck Palahniuk, Immaginare le storie di Giulio Mozzi e Valentina Durante. Tre titoli come incoraggiamento e come invito a proseguire su una strada già sapientemente imboccata.

Il riconoscimento speciale attribuito dalla Fondazione Museo Montelupo è andato a Rosso come il fuoco di Vincenzo Cipriani. La penna di Cipriani ha tratteggiato il processo creativo del Rosso di Montelupo, capolavoro cinquecentesco in maiolica, cuore del nostro Museo della Ceramica. Tra realtà storica e apporto emozionale, ne è stata così rinsaldata la memoria.

A lui destinato il Baccio d’oro, una medaglia celebrativa della figura di Baccio da Montelupo, disegnata da Antonella Napolione (2015), che viene attribuita dalla Fondazione per particolari meriti relativi agli ambiti di attività culturale, museale, artistica e produttiva.

Vediamo ora i primi tre classificato ai cui spetta anche un premio in denaro dal valore complessivo di 1400 euro, così suddiviso: 300 euro al terzo, 400 euro al secondo, e 700 euro al primo.


Il terzo classificato è Alessio Morelli, con Cronistoria del tempo libero, per l’abilità di ribaltare l’immaginario sul lavoro come fatica e senso del sacrificio. Un racconto schietto, visionario, originale. Un testo molto breve che è una piccola perla di autoironia.

Al secondo posto Fabio Banfo, con La vacca di neve, per la capacità di far dialogare passato e futuro attraverso un luogo di lavoro e le voci che lo hanno animato prima e dopo. Un racconto onirico, concreto, delicato. Un testo denso di dialoghi e di immagini efficaci.

Marco Pagli con il suo Deserto è riuscito a scalare la classifica aggiudicandosi il primo premio dell’edizione 2023 de Il Pane e le Rose. Un racconto crudo, letterario, musicale. Un testo che tiene insieme la vita di un lavoratore e la sua scalata, aderendo nella forma come fa un attrezzo del mestiere.