Disegniamo il territorio: i progetti per i prossimi 5 anni a Montelupo

3 Novembre 2022

Prende avvio il processo che condurrà alla stesura del Piano Operativo Comunale che prevede il coinvolgimento diretto della cittadinanza, attraverso un percorso partecipato

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La progettazione urbanistica è forse una delle materie più complesse da comprendere per i cittadini ed è sicuramente una di quelle che più impatta su di loro e su come vivono il territorio.
PSI e POC possono sembrare due sigle astruse, ma in realtà identificano due documenti cruciali per lo sviluppo del territorio e per il futuro di un’area.

Le norme della pianificazione urbanistica sono decise attraverso leggi regionali che delineano procedure omogenee per tutti territori.
PSI – Sta per PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE, esso definisce le traiettorie generali di sviluppo e le risorse da tutelare di un territorio e ha un orizzonte temporale di circa 15-20 anni. Il comune di Montelupo ha scelto di redigerlo in maniera congiunta con i comuni limitrofi di Empoli, Vinci, Capraia e Limite e Cerreto Guidi al fine di elaborare strategie congiunte sui tematiche di ampio respiro.

POC – Sta per PIANO OPERATIVO COMUNALE è il documento che traduce in azioni concrete le strategie previste dal Piano Strutturale e ha un orizzonte temporale di circa 5 anni.

Il Comune di Montelupo Fiorentino porterà nella discussione del Consiglio Comunale del prossimo 8 novembre l’avvio del procedimento per la redazione del POC.
Un aspetto importante di tutto questo percorso è il coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso un percorso partecipato che prevede diverse tappe e che è finalizzato ad ascoltare la popolazione su idee, necessità e bisogni affinché quanto stabilito possa essere una risposta efficace.

Il Piano Operativo Comunale dunque stabilisce nel dettaglio dove, come e quanto si può intervenire nella trasformazione, valorizzazione e tutela del territorio comunale, sia nelle aree costruite (centri abitati e aree produttive) che nel territorio aperto (comprese le aree agricole).
Contiene prescrizioni che sono legalmente vincolanti rispetto alla possibilità del privato di apportare modifiche all’interno delle aree di sua proprietà.

Appare quindi chiaro come questo strumento abbia un impatto sulla gestione del territorio: consumo del suolo e delle risorse, edificabilità dei terreni, assetto viario sono nodi cruciali per un’area come quella di Montelupo.

Il precedente Regolamento Urbanistico (antenato del Piano Operativo) è quello che di fatto ha trasformato Montelupo prevedendo il trasferimento nelle aree industriali delle attività produttive che si trovavano vicine alle abitazioni e il loro recupero a fini residenziali.

Da un lato si favoriva la riqualificazione degli edifici esistenti e dall’altro si individuavano interventi di profonda riconversione del tessuto urbano. Questi ultimi comprendevano un 1/4 dell’intera superficie urbana destinata a residenza e servizi e oltre la metà di quella destinata ad attività produttive/commerciali/direzionali. A 25 anni di distanza, la riqualificazione degli edifici esistenti è avvenuta capillarmente e in maniera diffusa sul territorio, mentre tra gli interventi più complessi rimangono da qualificare il 7% delle aree a residenza e servizi e l’8% di quelle produttive.

Un processo che è di fatto concluso, ad eccezione di alcune aree. In un brevissimo futuro si interverrà per il recupero della ex Fanciullacci attraverso un progetto che è già stato predisposto e fa capo al PNRR; nel medio periodo si lavorerà al recupero e alla riqualificazione della stazione ferroviaria con il raddoppio del parcheggio scambiatore.
Il nuovo Piano dovrà sostanzialmente ricucire il territorio, lavorando sulle aree rimaste incompiute, attraverso un’idea di connessione urbana: giardini, aree verdi, viabilità, parcheggi, attrezzature a servizio della popolazione.

Si ritiene emblematico l’esempio dell’area Bitossi Gres a Samminiatello per comprendere l’importanza del nuovo piano operativo.
Con lo strumento dovremo delineare la destinazione più adeguata, correlandola ad una nuova viabilità fra la Statale 67 e via Gramsci, oltre ad ipotizzare per l’area ex Giusti la realizzazione di un nuovo parcheggio. In questo modo la frazione avrà chiaramente un nuovo assetto.

La formazione del Piano Operativo è complessa e il comune ha scelto di avvalersi di un gruppo di professionisti esterni già individuato, di cui il referente è l’architetto Giovanni Parlanti con il supporto dell’Ufficio di Piano (ovvero un gruppo di tecnici e professionisti interni al comune); al fine di assicurare la massima trasparenza e condivisione con i cittadini sarà nominato un Garante per l’informazione e la partecipazione ed è stata individuata un’azienda che curi l’intero percorso partecipativo.

«Ci troviamo davanti una grande sfida: disegnare la Montelupo di domani. Scrivere il Piano Operativo vuol dire dare concretezza alle scelte della pianificazione strutturale
Rispetto al passato sono cambiate profondamente le priorità. Negli anni Novanta avevamo una situazione economica diversa e la necessità di caratterizzare fortemente il paese affinché non rimanesse schiacciato nella cintura metropolitana. Grazie alle scelte fatte 30 anni fa e al lavoro che ne è conseguito, Montelupo ha una forte identità ed è conosciuta e apprezzata. Oggi la priorità è la salvaguardia dell’ambiente, è la promozione di una mobilità sostenibile e di collegamenti con le città toscane veloci ed efficienti; ma anche limitare il più possibile le nuove edificazioni, contenere le volumetrie e riqualificare quelle aree pubbliche e private che costituiscono ferite nel tessuto urbano.
Vogliamo contestualmente disegnare insieme agli imprenditori le aree produttive del futuro adeguandole alle loro esigenze e integrandole con il comparto dei servizi affinché il territorio divenga attrativo e competitivo per nuovi potenziali investitori», afferma il sindaco Paolo Masetti.

Il percorso di partecipazione “Disegniamo il territorio”

L’Amministrazione di Montelupo Fiorentino, con il supporto metodologico di Sociolab – cooperativa esperta in processi di partecipazione e comunicazione in ambito di pianificazione – promuove il percorso di partecipazione “Disegniamo il territorio” per favorire l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse locale nella fase di redazione del nuovo Piano Operativo Comunale (POC)
Il primo appuntamento è l’evento di lancio e presentazione previsto per il 10 novembre alle ore 18.00 in diretta sulla pagina facebook del Comune: pensato per tutta la cittadinanza con una formula innovativa e altamente interattiva per interagire e fare domande su obiettivi, temi, attività proposte e, grazie alla presenza dei facilitatori e delle facilitatrici di Sociolab, iniziare a dare suggerimenti concreti sul futuro del territorio comunale.

Sono poi previsti 4 laboratori partecipati con il coinvolgimento di cittadini, tecnici e portatori di interesse in attività diversificate e finalizzate a individuare indicazioni condivise e il più possibile operative sulle trasformazioni urbanistiche ritenute più rilevanti tenuto conto degli obiettivi della pianificazione strutturale.
Gli appuntamenti sono:

  1. Montelupo in bicicletta: laboratorio itinerante sotto forma di “Giro ciclistico di Montelupo”, previsto per sabato 19 novembre con ritrovo al parcheggio del Campo Sportivo di Fibbiana, in via del Campo 24 alle ore 10.00.
  2. Città della produzione: tavolo di confronto aperto ai rappresentanti delle categorie economiche e del mondo del lavoro. Previsto per giovedì 1 dicembre alle ore 18.00 presso il palazzo comunale.
  3. Città verde: tavolo di confronto rivolto a cittadini e stakeholder per riflettere sul tema ambientale e sul ruolo strategico svolto dalla pianificazione urbanistica nella costruzione di politiche di contrasto e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Si terrà nel 2023 fra febbraio a marzo.
  4. Officina spazio pubblico: momento di riflessione aperto a tutta la cittadinanza sul tema dello spazio pubblico. Tramite il format del contest fotografico, si chiederà ai partecipanti di raccontare per immagini lo spazio pubblico, i luoghi che vengono utilizzati in tal senso e le modalità di fruizione. A partire da quegli elaborati, che verranno esposti nell’ambito di una mostra pubblica, verrà scelto uno tra gli spazi fotografati dai cittadini e su di esso realizzato un laboratorio ispirato alle pratiche di urbanismo tattico, che consiste in una serie di azioni realizzate direttamente dai partecipanti per trasformare temporaneamente lo spazio e prefigurare indirizzi e criteri qualitativi da inserire nella normativa del Piano. Data da definire
  5. Tavolo di traduzione tecnica: due incontri pensati per promuovere il confronto tra gli ordini professionali e l’Ufficio di Piano, chiamato a redigere le norme tecniche del POC. Il Tavolo si riunirà all’inizio e al termine del percorso, in modo da confrontarsi sugli indirizzi contenuti nell’avvio del procedimento e poi sulla bozza di apparato normativo destinata all’adozione.