Apre finalmente al pubblico la Fornace del Museo

10 Dicembre 2021

Immaginate di varcare un cancello e di tornare indietro nel tempo, da un lato le vasche di decantazione per l’argilla, dall’altro un edificio a mattoni, un’antica fornace.
Lì dentro si respirano gli odori, si ascoltano i suoni e si osservano i gesti di una tradizione che è impastata con la storia di Montelupo, fatta di mota, colori e ceramica.
I video proiettati sulle pareti riproducono le fasi della lavorazione della ceramica, il sottofondo sonoro curato da Pastis di Marco e Saverio Lanza rimanda a quello di una vecchia bottega.

L’ambiente è veramente quello di una fornace storica, giunto a noi ancora oggi con la struttura originaria.

La costruzione della Fornace a ridosso delle mura trecentesche risale al 1859 ad opera della famiglia Morelli che produceva dedita scaldini e catini schizzati con la ramina.
Intorno agli anni 20 del secolo scorso venne acquisita da Carlo Alderighi che oltre a produrvi ceramiche vi trasferì anche l’attività di famiglia di fabbricazione di cappelli.
Nel 1946 la fornace fu acquistata da Dino Cioni che diede inizio ad una produzione di maiolica artistica che si è protratta fino alla chiusura della medesima nel 1998.

Ancora oggi sono riconoscibili le tre aree in cui era organizzata: al piano terra, uno stanzone con soffitti a volta, era quasi interamente destinato al lavoro di foggiatura, eseguito prevalentemente al tornio. Il piano superiore era invece occupato dall’area destinata alla decorazione, dove trovavano posto i “pittori”. I forni erano invece concentrati nella porzione di fabbricato più a monte, e occupavano tutta l’altezza dell’edificio.

Il restauro ha mantenuto i graffiti e le scritte lasciate sui muri dagli operai che vi hanno lavorato in epoca relativamente più recente: i risultati delle elezioni del 1953, la vittoria dell’Italia ai Mondiali del 1982, la grande nevicata e poi le caricature del “padrone” e dei colleghi di lavoro.

L’intervento di recupero, curato dalla Fondazione Museo Montelupo con il supporto dell’architetto Giada Cerri, è stato volto ad innovare lo spazio, dotarlo delle più moderne tecnologie per renderlo adeguato a molte funzioni, ma nel contempo a lasciarne intatti gli elementi essenziali e caratterizzanti.

In questo modo si configura come l’ideale completamento alla visita al Museo della ceramica e come luogo adatto ad accogliere i laboratori e i percorsi didattici.
L’intervento di ristrutturazione è stato svolto grazie alle risorse giunte dalla Fondazione CR Firenze nell’ambito del Bando “Spazi attivi” e dal Consiglio Regionale della Toscana con il bando “Città Murate”.

Le modalità di visita saranno le seguenti:

tutte le mattine dal martedì al venerdì, in orario 10-14, ingresso senza prenotazione con partenza dal Museo della ceramica (rivolgersi alla biglietteria, piazza Vittorio Veneto 11);
tutti i pomeriggi visita possibile solo su prenotazione (entro le 13.00 del giorno precedente al numero 0571/1590300 o per mail info@museomontelupo.it);
sabato e domenica previste visite accompagnate su prenotazione (entro le ore 13.00 del venerdì precedente al numero 0571/1590300 o per mail info@museomontelupo.it).

L’ingresso alla Fornace è sempre incluso nella visita al Museo della Ceramica e sarà sede di un calendario di eventi e iniziative culturali, storiche e contemporanee, realizzate in collaborazione con la rete dei ceramisti, con le associazioni e gli artisti del territorio.

L’inaugurazione si terrà alle ore 17.00 di venerdì 10 dicembre alla presenza del Direttore Generale della Fondazione CR Firenze Gabriele Gori, del Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo; successivamente prenderà il via un ricco calendario di iniziative culturali che ruotano attorno alla ceramica, al lavoro e alla storia.

«Inaugurare la “Fornace del Museo” vuol dire aggiungere un tassello al più ampio disegno di dare vita a un centro espositivo diffuso in tutta la città che collega diversi luoghi della ceramica. La nostra visione è quella di creare connessioni fra luoghi diversi e invitare i cittadini e i visitatori a vivere Montelupo nel suo complesso. È così che il Museo è legato alla Fornace, ma anche alle opere d’arte site specific e nel contempo alle botteghe dei nostri ceramisti, che già proprio negli spazi della fornace tengono laboratori.
È vero inauguriamo uno spazio, ma nello stesso tempo rafforziamo una visione del nostro paese. Una visione che evidentemente anche altri hanno ritenuto meritevole visto che l’intervento è stato realizzato dalla Fondazione CR Firenze e dal Consiglio Regionale.
In chiusura vorrei proprio evidenziare questo aspetto: la capacità della nostra struttura di attrarre finanziamenti esterni. Negli ultimi mesi sono arrivate risorse importanti grazie alla partecipazione a bandi pubblici e privati: ciò non sarebbe possibile se non avessimo progetti di valore già pronti da candidare», afferma il sindaco Paolo Masetti.

«La Fornace racconta la storia di questo territorio – afferma Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze – che grazie a questo intervento di recupero prende di nuovo vita, rigenerato e restituito alla cittadinanza. Proprio questo è l’obiettivo del bando ‘SPAZI ATTIVI’, che mira a promuovere la creazione di progetti culturali innovativi grazie alla trasformazione e rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare esistente, che spesso versa in condizione di sotto utilizzo e abbandono. Mai come in questo momento storico esiste un bisogno di riappropriazione delle connessioni e delle relazioni fra persone. Un esempio concreto dell’attenzione della Fondazione CR Firenze verso le esigenze dei suoi territori, con la vicinanza alle sue realtà più dinamiche. Nessun luogo pubblico ha valore se non riconoscibile e appartenente alla comunità di cui è bene».

«È con grande gioia e partecipazione emotiva che celebriamo la restituzione alla comunità di un luogo di assoluto pregio per Montelupo Fiorentino e per tutto il territorio come lo è la Fornace. È questo un nuovo tassello del più ampio mosaico che come Consiglio regionale intendiamo realizzare attraverso il bando delle “Città murate”.
L’obiettivo è quello di riuscire ad esaltare la nostra Toscana ovunque bella: una terra orgogliosa della sua storia, delle sue tradizioni e dell’operosità della sua gente. Sono questi i caratteri che l’hanno resa unica nel mondo: il luogo amato e riconosciuto che tutti ci invidiano e che le nostre istituzioni civiche hanno il dovere di tutelare. Quando ci troviamo di fronte al concretizzarsi di progetti così ambiziosi sentiamo, almeno in piccola parte, di essere riusciti in questo intento e di avere pertanto ben servito i nostri cittadini. Per tutto questo sento di ringraziare prima di tutto l’amministrazione comunale per la grande energia e determinazione che ha investito in questa bellissima riqualificazione ma soprattutto per la preziosa collaborazione istituzionale che è stata capace di favorire permettendo sia alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che al Consiglio regionale della Toscana di divenire partner ufficiali dell’operazione», afferma il Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo.